Lohengrin (German Edition) by Gerhart Hauptmann

Lohengrin (German Edition) by Gerhart Hauptmann

autore:Gerhart Hauptmann [Hauptmann, Gerhart]
La lingua: deu
Format: epub
Amazon: B0041N5G9M
editore: University of Michigan Library
pubblicato: 1913-01-02T00:00:00+00:00


Al forte la resistenza,

Al debole la protezione.

Egli era dunque nessun altro che il cavaliere caritatevole nella cui bardatura presumeva essere lo scomparso Lohengrin; allora Telramund sentì vicina la mano della morte, come se fredda di ghiaccio carezzasse la sua schiena avendo trovato per lui l’unico avversario di cui davvero aveva paura.

Poi però, tra lo stupore della folla, si piazzò un araldo che, per incarico del cavaliere dal cigno, chiarì che questi era un corazzato messaggero di pace e, nel nome del Signore, chiedeva a Telramund di confessare e pentirsi delle proprie colpe; questa risoluzione, così la chiamò, avrebbe evitato spargimenti di sangue e agli occhi di tutti sarebbe stato conservato il suo onore.

L’araldo aveva a malapena detto questo, quando la folla, incostante, si allontanò da Lohengrin temendo di un coinvolgimento in prima persona nello spettacolo di sangue. Dava l’impressione che nel cavaliere dal cigno non si vedesse altri che un vigliacco, un attorucolo bell’imbusto; così gridavano: codardia! codardia! abbattilo! spintonalo, buttalo a terra, Telramund! Grida che a colui suscitavano rabbia e temerarietà in un momento così disperato. Lasciò chiarire a mezzo del suo araldo: respingeva, con indignazione e disprezzo, i puerili suggerimenti del cavaliere dal piumino; il chiarimento fece scatenare una tempesta di applausi.

Nel vedere nuovamente la speranza risvegliarsi e poi ancora l’emozione di fronte a quest’altra uscita, la duchessa Elsa era, per così dire, già deceduta di diverse morti; e fu anche un po’ delusa quando sembrò che il suo cavaliere volesse sottrarsi all’inevitabile battaglia. La nuova amara e pungente provocazione di Telramund, dalla bocca dell’araldo si perdeva però a malapena nell’aria che il cavaliere d’argento, contemporaneamente al nero, prese la dovuta distanza e, chiusa la visiera, veloce come un lampo si scagliò contro alla nera bardatura come un gomitolo di luce e splendore.

La totalità dell’avvenimento era accaduto e trascorso così velocemente che la maggior parte degli spettatori credeva che la battaglia non fosse ancora cominciata, sebbene le sorti fossero già decise; poiché Telramund aveva fatto una caduta tanto misera quanto spaventosa e ora sgambettava a terra senza aiuti. A malapena riuscì, mezzo inginocchiato, a trarre la spada mentre il cavaliere d’argento, smontato da cavallo, si avventava a lunghi passi verso di lui. Si vedeva ora come, anche in questo cavaliere caritatevole, dal dolce cigno che aveva scelto come emblema sul suo elmo potesse divampare il cupo e cieco temperamento collerico di suo padre Parsifal. Il cavaliere del Graal strappò al calunniatore l’elmo dal capo, la spada dal pugno e lo abbatté a terra con la mano destra corazzata, con lo spaventoso suono di quando si abbatte un animale con l’ascia. Le donne strillavano e cadevano svenute. La corazza d’argento del cavaliere dal cigno era tinta del sangue che la sua vittima, in quest’atroce carneficina, mandava a fiotti dal naso e dalla bocca.



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